Teologia
 
Storia del Cristianesimo
 
 
In questa pagina troviamo note storiche sul Cristianesimo
 
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Teologia storica
Testo di esempio
La nascita della Banca per il Mezzogiorno può rappresentare l'elemento di una politica di sviluppo per il Sud che traini l'economia italiana. Essa va affiancata da una serie di progetti di sviluppo di grandi dimensioni, come il progetto del Ponte di Messina non a caso rilanciato contestualmente dal governo, in modo da generare una domanda per tutti i settori dell'industria.

È chiaro che la battaglia di Tremonti per aggirare il blocco del credito bancario va appoggiata "senza se e senza ma". La Banca per il Mezzogiorno va vista in questa prospettiva, e ci si può aspettare che il cosiddetto "Patito delle Banche" fará di tutto per affossarla nella culla. Già si raccolgono voci che a Palazzo Koch e alla BCE si sta freneticamente lavorando per squalificare l'iniziativa per distorsione del mercato.

La Banca non è - per intenderci - una nuova Cassa per il Mezzogiorno, ha detto Tremonti. Peccato, perché oggi ci vuole proprio una nuova Cassa per il Mezzogiorno, ma ... prima maniera. "Se fosse per me, la rifarei", aveva detto Tremonti, per cui è lecito desumere che siamo di fronte ad una soluzione di compromesso. La Cassa era un ente che progettava gli interventi e poi stanziava il credito messo a disposizione dallo stato. Con la nuova banca, abbiamo potenzialmente il credito, finanziato dal risparmio che si vuole attrarre con un trattamento fiscale agevolato, ma ancora non abbiamo i progetti. Ci si muove nelle strettoie della sciagurata dittatura di Maastricht (ora Lisbona), che vieta il credito produttivo ma non i salvataggi bancari.

Ancora il 19 ottobre scorso il Ministro Tremonti è tornato sul tema del credito, rifacendosi alla Costituzione. Accanto ad alcuni passaggi superati, come quello sul carbone, "ce n'e' uno fondamentale, ossia che la repubblica tutela e regola il risparmio e favorisce l'accesso alla proprietà dell'azionariato popolare dei grandi complessi produttivi del Paese''. L'evoluzione delle cose, secondo Tremonti, ha fatto sì che ''la Costituzione non sia stata pienamente applicata'' in quanto ''c'e' stata una rotazione rispetto ai principi formulati allora che ha portato ad un grande favore per i titoli di debito sfavorendo quelli di proprietà". Un fatto che ha portato al ''controllo del sistema bancario sulla grande proprietà industriale''. Il ministro ha concluso il suo ragionamento affermando che ''un ritorno alla Costituzione attraverso queste riflessioni ci può portare a concrete e non poco remote applicazioni''.

Vale la pena di seguire e di appoggiare Tremonti: non è un caso che la fazione "bancaria" del Pdl stia elaborando progetti economici 'alternativi' a quelli proposti da Giulio Tremonti.
Per la Storia del Cristinesimo copiare il seguente Link o andare nei preferiti del volontariato
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Discorso del Sindaco su intitolazione della piazza


Don Guido Gariazzo, classe 1925, ordinato sacerdote nel 1951, è stato, come tutti noi sappiamo, parroco di Borriana dal 1958 al 1995, ben 37 anni di servizio pastorale!
Nel corso dei suoi studi come alunno del Seminario dimostrò grande attitudine ai lavori di fatica e alle attività pratiche all’interno dello stesso. Non fu descritto come un alunno che eccellesse nello studio ma soprattutto fu ricordato per la sua bontà d’animo, caratteristica che gli fece meritare a pieno titolo la dignità all’Ordine sacro. Nella Storia della Chiesa si trovano vari esempi di sacerdoti come don Guido non troppo intellettuali ma dotati di altre virtù, le più importanti, dotati di saggezza di vita e di santità.
Come ricordavo prima il sacerdote era un uomo atto alla fatica, pronto a dedicarsi con impegno e passione alla sua comunità parrocchiale.
Si dedicò ai primi tempi a potenziare l’oratorio con varie attività e poi successivamente si impegnò alla costituzione del circolo ACLI a favore della popolazione e del bocciodromo a favore degli sportivi amanti della disciplina. Nello stesso periodo si assistette anche all’esordio della squadra di calcio parrocchiale, quindi anche allo sviluppo di tale sport. Molti di noi ricordano anche con quale cura insegnasse il catechismo e finché poté fu lui stesso a tenere il più possibile le lezioni e come nelle stesse fosse al contempo inflessibile ma anche padre premuroso.
I rapporti furono comunque anche buoni nei confronti della comunità civile anche se non lesinava di esprimere il proprio pensiero ma sempre con delicatezza, perché non si adirava mai e affrontava ogni problematica con raziocinio, lo stesso che lo portò negli ultimi mesi di vita ad accettare la Suprema Volontà anche quando umanamente il male e la sofferenza facevano il suo corso e prendevano la forma della Croce.
Come ricordavo poc’anzi egli era un uomo orientato al sociale, figlio del suo tempo, a cavallo tra due epoche, da una parte una chiesa “antica” e dall’altra il Concilio Vaticano II. Egli venne a Borriana proprio lo stesso anno in cui Giovanni XXIII saliva il soglio pontificio e penso che qualcuno dei presenti ricorderà il fatto storico e questo accenno non è casuale e nemmeno un banale storicismo ma utile per capire l’epoca in cui visse, ricca di sconvolgimenti ma anche verso la modernità e verso un progresso sempre più diffuso e talvolta preoccupante, ma che di certo non scompose il nostro don Guido in tutte le sue attività e nella sollecitudine volta verso il sociale e verso i parrocchiani a lui affidati.
Oggi inauguriamo la piazza che porta il suo nome e anche se certamente ci manca, vive realmente ora nei nostri ricordi ed è qui personificato in quest’opera che sicuramente avrebbe approvato e ne sarebbe stato entusiasta.
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